Acqua e limone un’abitudine a cui non potrei più rinunciare

acqua-e-limonePreparare acqua e limone al mattino è la prima cosa che faccio quando mi sveglio. Sono ormai anni che ho quest’abitudine che ha cambiato le mie giornate regalandomi tanti meravigliosi benefici.

All’inizio pensavo fosse una delle tante mode che si leggono, poi provandolo, mi sono resa conto che veramente l’acqua e limone fa la differenza nelle mie giornate.

In breve tempo ho visto aumentare la mia energia, la resistenza fisica, la pelle è diventata più pulita e luminosa, per non parlare di capelli e unghie più lucenti e forti. Idratato e depurato fin dal primo mattino il mio organismo ha conosciuta finalmente regolarità e benessere.

Iniziando la giornata con acqua e limone, ho perso gradatamente il desiderio di bere il caffè ed anche la mia colazione è diventata molto leggera. I dolori articolari sono migliorati così come le mie difese immunitarie, tanto che raffreddore ed influenza mi sono ormai sconosciuti.

Per preparare l’acqua e limone, l’acqua deve essere bollita ed il succo è bene sia di limoni biologici. E’ sufficiente una tazza di acqua calda con il succo di mezzo limone. Puoi berla calda o tiepida.

acqua-e-limonePerché l’acqua deve essere bollita?

Secondo la tradizione ayurvedica l’acqua bollita aiuta ad eliminare l’eccesso di Ama cioè il non digerito, contribuendo così a migliorare il metabolismo. Venendo bollita l’acqua viene privata da impurità, perde l’eventuale eccesso di alcuni sali e viene diminuita la presenza di microrganismi.

Bevuta al mattino a digiuno l’acqua idrata, depura, contribuisce ai meccanismi cellulari, aiuta la circolazione sanguigna e all’eliminazione delle tossine dopo il riposo notturno.

 

acqua-e-limoneAcqua e limone combinata vincente!

In un bicchiere di acqua e limone hai un concentrato di salute e benefici:

  • Aumenta le difese immunitarie: Il succo di limone ricco di vitamina C aumenta le difese immunitarie, con un’azione preventiva contro infezioni ed influenze e come antinfiammatorio naturale delle vie respiratorie.
  • Facilita la digestione e regolarizza l’intestino: l’acqua e limone stimola la bile facilitando i processi digestivi, con un effetto detossinante sia a livello digerente che intestinale.
  • Disintossica: L’acido citrico contenuto nel limone, ha proprietà depurative e diuretiche che contribuiscono all’eliminazione di tossine dal tratto urinario, così come a livello epatico e renale.
  • Regola pressione sanguigna e Ph: Grazie alla presenza di potassio l’acqua e limone aiuta a ridurre la pressione sanguigna e regolare il Ph. L’acido citrico essendo un alcalinizzante aiuta a ridurre l’acidità del sangue, contrastando eventuali stati di acidosi presenti nell’organismo.
  • Purifica la pelle: Gli effetti dell’acqua e limone si vedono anche esternamente attraverso una pelle più giovane e luminosa, il limone favorisce la sintesi del collagene e, grazie agli antiossidanti in esso contenuti, protegge dai danni provocati dai radicali liberi. Nei più giovani è un rimedio contro l’acne. Benefici anche per capelli e unghie che risultano più lucenti e forti.
  • Contrasta i dolori articolari e l’artrosi: L’acqua e limone agisce come antinfiammatorio riducendo i depositi di acido urico e mantenendo idratate le articolazioni.
  • Aumenta energia e umore: Gli ioni negativi contenuti nel limone agiscono sull’umore, riducendo stati d’ansia, stress e depressione.
  • Aiuta la perdita di peso: I limoni contengono pectina, una fibra che contrasta il senso di fame rendendo più facile seguire un regime dietetico.

Come vedi l’acqua e limone è una sorta di medicina naturale. Il limone è un frutto dalle proprietà antibatteriche, antisettiche, inoltre è ricco di minerali come potassio, fosforo e calcio. E’ il tuo alleato nel combattere molte infezioni, per ripulire le arterie, disintossicare l’organismo e farlo star bene.

Va detto che non è per tutti, l’acqua e limone va evitata, in presenza di gastrite, reflusso e anche in gravidanza. Inoltre può dare problemi allo smalto dei denti, per questo molti consigliano di utilizzare una cannuccia.

Se vuoi provare ti consiglio di bere l’acqua e limone a digiuno appena alzato e di fare colazione almeno mezzor’ora dopo così che l’organismo possa trarne il massimo beneficio. Comincerai a sentire e vedere la differenza dopo un paio di settimane.

Per me è un’abitudine ormai consolidata, ma puoi decidere di inserirla nella tua routine anche solo nei periodi più intensi o nei cambi di stagione per avere una sferzata di energia in più.

Sei pronto a provare? Non vedo l’ora di leggere la tua esperienza.

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La tecnologia digitale cambia rapidamente? Tieniti aggiornato e cogli le nuove opportunità!

Tecnologia digitaleLa tecnologia digitale avanza ad un ritmo sorprendente e stare al passo a volte è veramente un’impresa. In pochi decenni il mondo del lavoro è cambiato, così come le nostre vite.

Ormai quasi tutti usiamo strumenti digitali come computer, tablet, smartphone e le app relative. Esiste però una differenza fondamentale tra “utilizzare” questi apparecchi per i propri interessi e “saperli usare”. In effetti, manca un’appropriata educazione digitale a tutti i livelli.

L’esigenza di saperne di più anche da parte dei “diversamente giovani” ha visto la crescita dell’offerta di corsi di “computer” nei circoli per anziani e non solo, volti a dare le basi per un corretto uso degli strumenti digitali e fornire indicazioni sulle potenzialità del web. Certo i giovani sono avvantaggiati, ma anche per loro la formazione e la qualificazione è sempre più necessaria per potersi inserire agevolmente nel mondo del lavoro.

tecnologia digitaleFormazione & Riqualificazione

Il progresso della tecnologia digitale sta portando a cambiamenti sostanziali. Sempre più spesso si legge che nell’arco di dieci anni molte professioni non esisteranno più. Diventa pertanto necessario una formazione e una riqualificazione professionale che risponda alle richieste del mercato.

Già perché non importa cosa sai fare, ma cosa ha bisogno il mercato. Inutile parlare di competenze e qualifiche se prima non si analizza quali figure professionali sono richieste, e quali saranno necessarie, sulla base delle prossime evoluzioni della tecnologia digitale.

L’aggiornamento continuo resta imperativo. Navigando un po’ nel web o sfogliando i social si trovano numerose offerte di corsi e webinar che ti permettono di acquisire o approfondire le tue conoscenze e competenze in ambito digitale.

Web marketing, seo content, analitycs, funnel sono parte di un linguaggio familiare per coloro che vivono la realtà digitale, in quanto parte del proprio bagaglio professionale. Sicuramente anche tu utilizzi diverse tecnologie digitali, ma forse non sempre conosci le tecniche specifiche che le governano.

Grazie al web puoi tenerti aggiornato, seguire webinar gratuiti o video che ti consentono di avere un’idea delle proposte formative offerte, prima di iscriverti a un corso specifico. Trovi risorse gratuite di Google come Digital Training o puoi scoprire cos’è il SEO e dintorni, con i percorsi di Moz.

Acquisire conoscenze e competenze amplia il tuo orizzonte e ti da la possibilità di cogliere le opportunità offerte dal web. Diventare più esperto ti consente di essere una risorsa di maggior valore dove lavori, ma anche di accarezzare l’idea di creare un’attività per conto tuo online.

Numerosi sono gli annunci nel web e nei social network, che ti esortano a portare, o creare, il tuo business online. Vieni formato e seguito passo passo, per favorire la riuscita della tua idea imprenditoriale. Una nuova opportunità per uscire dai vecchi schemi di lavoro e realizzarne di nuovi.

Tecnologia digitaleTecnologia digitale per il Lavoro Agile e il Lavoro da Remoto

Negli Stati Uniti è una realtà più consolidata, ma anche in Italia da qualche anno si parla di lavoro agile o smart working, cioè la possibilità di lavorare da casa per alcuni giorni a settimana. Ovviamente questo è possibile per molti ruoli, ma non per tutti. Molte aziende “remote friendly” si stanno indirizzando in questo senso grazie a tangibili miglioramenti in produttività, efficienza, riduzione dei costi e soddisfazione da parte dei dipendenti, che questa modalità ha messo in luce. Non ultimo inoltre il fatto di poter reperire talenti a livello globale ed espandere i propri confini.

Il 36% dei millenial statunitensi, sono freelancer che lavorano da remoto. In Italia non siamo a queste percentuali, ma l’orientamento è decisamente questo. Lavorare da remoto è, senza dubbio, una grande opportunità per chiunque desideri gestire il proprio lavoro ed il proprio tempo in modo autonomo. Molte le piattaforme come UpWork, Freelancer, GetApprenticeship dove puoi iniziare a offrire le tue competenze.

Che si parli di lavoro agile o smart working dove il dipendente resta tale, o di freelencer che lavora da remoto con un contratto, comunque sia il punto in comune è l’innovazione tecnologica a favore di una maggiore produttività e una migliore qualità di vita.

Innovazione digitale che, come ho già detto, richiede formazione continua e costante informazione per essere pronti al cambiamento o adeguarsi ad esso con flessibilità.

Molti lavori stanno già cambiando la modalità in cui vengono svolti: alcuni appunto da remoto, altri con l’utilizzo di robot e quindi dell’intelligenza artificiale. Questo significa che alcune professioni, nel breve periodo, tenderanno a scomparire, mentre altre emergeranno per rispondere alle nuove esigenze.

All’epoca anche la rivoluzione industriale ha determinato cambiamenti sostanziali, ma l’uomo ha sempre creato nuovi lavori. Ed ora che siamo all’era 4.0, l’uomo comunque, non verrà sostituito completamente da tecnologia digitale e intelligenza artificiale. Là dove serve creatività, sensibilità e una certa manualità c’è spazio solo per l’uomo.

Essere consapevoli dove l’innovazione digitale e tecnologica ci sta portando, ci permette di modificare e adeguare la nostra strategia personale e contribuire al progresso.

Tu pensi che la tecnologia digitale sia più un’opportunità o una minaccia?

Lascia un commento qui sotto, non vendo l’ora di leggerti 🙂

Tecnologia digitale

Social network e web: se ci sei allora esisti!

socialSocial Network e Web

Il web, strumento prezioso che ci viene in aiuto quando non ricordiamo una data, un significato, quando dobbiamo cercare idee o magari un lavoro. Per molti web significa principalmente social network, quasi azzerando le sue molteplici potenzialità. La massiccia presenza nei social e la dipendenza che ne è nata, ha cambiato notevolmente le abitudini e la vita della maggior parte di noi. Basti vedere come business e politica, consapevoli del valore mediatico raggiunto dai social, usino questi canali per comunicare con la gente.

Chiunque oggi abbia uno smartphone è perennemente connesso. Per giovani e meno giovani, essere sui social network sembra il mezzo per rendere tangibile la propria esistenza. I social da un lato abbattono muri generazionali, dall’altro purtroppo danno spazio a cattivo gusto e scarso buon senso, arginabili forse da criteri e regole più appropriate, non ancora formulate.

A volte penso che Umberto Eco avesse ragione quando affermava: “internet ha dato voce a una legione di imbecilli” riferendosi in primis al ruolo che dovrebbero avere giornali e giornalisti, nel verificare le informazioni. Questa sua affermazione è però, ben applicabile anche a quanto viene pubblicato sui social media, che spesso risponde a fatica a criteri etici e di semplice “buon senso”. Come diceva Eco “chi parlava a sproposito al bar veniva messo a tacere”, sui social purtroppo la logica è un’altra: dire qualcosa, giusto o sbagliato, permette, ahimè, di esistere.

E’ pur vero che grazie a social, app e web, molte persone si sentono meno sole, commentano o interagiscono superando le loro paure, schermate da un display. Alcuni trovano il coraggio di dire o fare cose che nella realtà probabilmente eviterebbero. Ma stiamo parlando di un mondo virtuale, pericolosamente illusorio.

Le medaglie hanno sempre due facce, e se da un lato social network, app e web hanno molteplici aspetti positivi, dall’altro a mio avviso, spesso rendono la comunicazione virtuale una distorsione della realtà.

Non a caso il professor Vittorino Andreoli, noto psichiatra e scrittore, vede i social media come una compensazione per chi ha una percezione disfunzionale della realtà, con difficoltà a distinguere il virtuale dal reale. A suo dire “i social sono un bisogno di esistere perché siamo morti”. Parole forti che però delineano un problema sociale, fatto di solitudine e isolamento.

social“No social” Il valore della presenza

Ammetto che a volte mi sento “antica” se penso come la tecnologia abbia cambiato la nostra vita, nel bene e nel male, e provo nostalgia di quella fatta di persone, valori e contatti. L’attesa di una lettera, la sorpresa di un biglietto d’auguri, la gioia di una telefonata, una chiacchierata vera: sembrano cose d’altri tempi eppure succedeva fino all’altro ieri.

Grazie a internet, app e tecnologie innovative, possiamo restare in contatto con amici e famigliari lontani, vederli in tempo reale e condividere con loro ogni cosa immortalata in una foto o in un video. Questo sicuramente aiuta, ma la presenza è un’altra cosa e pensare che queste pillole virtuali possano sostituirla, mi sembra al quanto azzardato.

Per questo guardo con interesse e gioia quanto si sta evidenziando in questi anni come il ritorno alla natura, uno stile di vita più semplice e naturale, la riscoperta di se stessi, la socializzazione “reale”. Sembra che l’aspetto umano rivendichi il suo valore e il suo spazio, nel tentativo di lasciare alla tecnologia il ruolo di strumento.

Per me essere presenti significa innanzi tutto, essere allineati con la propria anima. In ascolto di noi stessi e di chi ci circonda. Non è casuale che da anni sempre più persone si avvicinino a discipline olistiche e a percorsi di crescita personale. Meditazione e yoga spesso sono preferiti a training sfrenati nelle palestre. Immersi quotidianamente nel frastuono, abbiamo bisogno di silenzio, di calma, di staccare per ritrovarci in una dimensione più umana e meno tecnologica.

Credo che un uso più consapevole del web e dei social network sia l’indirizzo da seguire. Gli strumenti digitali, devono essere usati in quanto tali, cogliendone tutti i vantaggi, senza volersi sostituire alla vita reale.

socialAfferma la tua esistenza con la tua presenza

Ricorda che esisti a prescindere dal tuo profilo sui social, perché interagisci con le persone. Del resto la vita è fatta di relazioni “reali”: con il buongiorno al fornaio, le due chiacchere con chi ti prepara il caffè al bar, la carezza a tuo figlio, lo sguardo amorevole a tua madre, la tua presenza a fianco di un amico. Gli esempi sono molteplici, ma perchè ciò avvenga serve la tua presenza fisica e mentale.

Se sei continuamente distratto dalle notifiche di social network e app, pensa che al lavoro questo ti fa diventare meno produttivo ed efficiente, mentre nella vita sociale ti rende assente. Così facendo togli valore a te stesso e agli altri.

Comincia ad usare anche tu la tecnologia in modo più consapevole.

Concediti del tempo da dedicare a te stesso, alla tua famiglia, agli amici, alle tue passioni. Inizia a modificare le tue abitudini condividendole con i tuoi amici, affinché diventino sfida e al tempo stesso patrimonio comune. Sarai sorpreso dell’impatto che può avere nella tua vita un simile cambiamento.

Se vuoi qualche spunto il web è un prezioso strumento formativo e informativo: usalo! Trovi molteplici proposte per favorire la crescita personale, migliorare la comunicazione con gli altri o per avere un rapporto più efficace con i tuoi supporti digitali.

Ad esempio: tacitare le notifiche di social e app, controllare e rispondere alle email solo in orari stabiliti, sono alcuni consigli che Tim Ferriss indica per rendere le giornate più produttive e trovarti con tempo libero da dedicare a te stesso o a ciò che desideri.

Da valore a te stesso e a chi ti circonda.

Pensi anche tu sia possibile usare la tecnologia, senza esserne dipendendenti?

Lascia un tuo commento, non vedo l’ora di leggerlo qui sotto 🙂

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Donne e Educazione: accoppiata vincente per i diritti delle donne!

Donne e Educazione

Donne e educazione sono strettamente legati, perché l’una è nelle mani delle altre. Se vogliamo promuovere una “civiltà” degna di questo nome, i diritti delle donne devono essere un pilastro solido e assolutamente certo, con radici profonde nell’educazione.

Ultimamente sto riflettendo molto sulla donna, i suoi diritti, sui movimenti istituzionali e di piazza che la vedono purtroppo protagonista di un’esplosione di violenza nei suoi confronti. Ho la netta convinzione che un’educazione diversa possa fare la differenza e la responsabilità maggiore è proprio in mano alle donne.

Partendo dall’educazione non solo eventi importanti di discriminazione e di violenza possono diminuire, ma anche atteggiamenti e approcci offensivi non avranno più spazio.

Così come frasi poco felici come questa che qualche sera fa mi ha inorridita:  “…non ci sono più le donne di una volta che ti servivano”, ho sollevato gli occhi dal piatto e non sono riuscita a trattenermi “Wow siamo ancora cavernicoli? Wilma passami la clava..”

Ero fra amici che ritenevo “avanti”  e ahimè non era una boutade, ma un’affermazione convinta, tanto che un’amica si è offerta subito di andare al buffet…Questo è solo un esempio di quei condizionamenti propri di una mentalità maschilista. Non sono femminista, ma credo nella parità e questi sono atteggiamenti che possiamo cancellare solo “educando” anche i più piccoli a guardare il mondo in modo diverso e con rispetto reciproco.

Non serve guardare lontano per capire quanto c’è da fare affinché la discriminazione di genere non esista più e i diritti delle donne siano reali.

Vivere in un mondo “occidentale”, che ha la presunzione di essere “civile”, in realtà cambia poco: basta entrare in un consultorio o semplicemente vedere come ci comportiamo nella vita di tutti i giorni.

Ogni giorno svariate forme di servilismo sono messe in pratica da madri, sorelle, compagne, mogli che per questo non saranno amate di più o riceveranno gratitudine. Per amore noi donne facciamo di tutto…ma non riceviamo sempre amore, bensì umiliazioni, offese se non peggio.

Anch’io a mio modo mi sento colpevole perché a volte ho accettato relazioni poco “sane” come figlia, sorella e come compagna.
Solo ora comincio a ribellarmi a quell’educazione che mi ha portato tanto spesso a chinare la testa, anziché oppormi e ottenere il rispetto che meritavo.

Grazie a un percorso di crescita personale sto diventando più consapevole del mio valore, della mia forza e delle mie risorse. Mi sto rendendo conto che se cambio io, cambia anche l’energia che gira intorno a me: è una legge fisica.

Però ogni volta che vedo una madre stendere il tappeto rosso ad un figlio, vedo un uomo che viene cresciuto nella convinzione che le donne siano “a servizio”, che ciò che fanno è facile e dovuto. Un uomo da cui non ci si potrà aspettare altro che cerchi relazioni secondo il modello materno.

Qui dipende ancora una volta dalla donna: una madre può aver anche fatto qualche errore, ma la compagna può aggiustare le cose anziché assecondare e perpetuare gli errori di “mammà”!

Emerge chiaramente quanto la donna sia il fulcro di tutte le relazioni e come possa influire su di esse creandone di sane ed equilibrate. Per questo è necessario che le donne siano più consapevoli di loro stesse e rompano quella catena di condizionamenti che porta ad essere vittime anziché protagoniste della propria vita. Il peso maggiore dell’educazione è nelle mani delle donne e da lì inizia il vero cambiamento.

Donne e educazione, possono fare veramente la differenza!

Donne e educazione

 

Donne e violenza: è ora di dire basta!

Donne e violenza domesticaDonne e violenza, un binomio che nel 21° secolo persiste e sembra essere indissolubileUna violenza che coinvolge le donne, ma riguarda anche i bambini, entrambe fragili vittime i cui diritti vengono violati e negati.

Nonostante istituzioni e associazioni da decenni lavorino alacremente perché i diritti delle donne siano una conquista reale e non esistano solo sulla carta, le donne restano oggetto di violenze di ogni tipo.

Donne e violenza domesticaLa violenza domestica continua a consumarsi facilmente là dove i condizionamenti di un’educazione discriminante emergono e ci si lascia calpestare. Spesso la forte determinazione che sostiene le donne nell’affermarsi fuori casa, tra le quattro mura domestiche scompare, in nome di sentimenti nobili che fanno abbassare lo sguardo e la voce.

Ma dove c’è violenza, non c’è amore, non ci sono sentimenti “sani”, ma solo paura.

Poco importa aver studiato ed essersi rese indipendenti, in molte di noi sembra scatti qualche paura atavica che ci vuole sottomesse e ubbidienti al volere maschile.

Ogni volta che permettiamo a un padre, a un fratello, a un marito, a un compagno di mancarci di rispetto, di farci sentire inadeguate o un oggetto di proprietà subiamo violenza.

Donne e violenza domesticaQuella violenza che non sempre lascia segni evidenti, quella violenza sottile che si insinua nel nostro animo fino a paralizzarci nel silenzio. Una realtà che ricade sui bimbi e sulla loro crescita, con traumi e disagi, base di futuri comportamenti disturbati o violenti. La responsabilità delle donne non è solo verso loro stesse, di questo dovremmo esserne più consapevoli.

Si parla e si scrive, sempre più, che si devono cambiare quegli schemi comportamentali millenari che hanno posto la donna sotto una forma di controllo che ne annienta l’identità, assoggettandola fisicamente, psicologicamente, economicamente, giuridicamente, politicamente e socialmente.

Credo però, che il cambiamento possa esserci solo se la donna diventa maggiormente consapevole di sè, del proprio valore, delle proprie risorse, della sua stessa forza in quanto donna. Solo così potrà poi crescere uomini e donne come portatori di valori sani, rispettosi della diversità di genere e delle grandi opportunità che ne derivano.

Donne eviolenza: male sottileTroppo spesso siamo pronti ad indignarci per quanto succede in luoghi lontani, ma non vediamo, o non vogliamo vedere, quanto succede nelle nostre vite.
Se ci soffermiamo un attimo a riflettere, credo che ciascuno di noi, a prescindere dal genere, riesca a trovare esempi di piccole e grandi violenze quotidiane che un’educazione diversa potrebbe cancellare dalla nostra vita.

Mai come adesso si sente l’urgenza di un cambiamento che da più parti è invocato e sostenuto.
Forse è arrivato il momento per dire basta alla violenza sulle donne e cambiare veramente.

Il Femminicidio fa notizia per il tempo di uno spot?

femminicidio e violenzaIl femminicidio ormai fa solo notizia e come una meteora poi si disintegra nell’indifferenza.

Anche oggi è stata trovata una donna uccisa, quasi sicuramente dal proprio compagno. Ci indignamo nell’ascoltare il fatto, ma un momento dopo la nostra mente è già altrove.

Io mi metto in cima alla lista di coloro che fino a ieri non si sono chiesti cosa sia il femminicidio e perché questo fenomeno stia crescendo in modo così preoccupante.

All’inizio di giugno però, ho visto per caso il passaggio in TV del concerto a Londra “Sound of Change Live”. Subito l’ho colto solo come un evento musicale come tanti, seppur a favore di una causa importante come i diritti delle donne. Poi, qualcosa è scattato nella mia mente. Negli stessi giorni si parlava della ratifica della Convenzione d’Istanbul (Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica), come tutti sapessero cosa fosse.

Così per curiosità e voglia di saperne di più, mi sono messa su internet e… mi si è aperto un mondo.

Già, un mondo dove nonostante la tecnologia renda raggiungibile ogni angolo della terra, facendo viaggiare le informazioni a una velocità incredibile, le donne continuano ad essere umiliate, offese, violate e uccise per la sola ragione di essere donne.

Una violenza e una discriminazione trasversale, che come ha definito nel suo libro Diana Russel, riguarda donne di qualsiasi età, etnia, livello sociale e culturale.
Nel ’92 la criminologa statunitense ha parlato per la prima volta di femminicidio, affermando che “la colpa delle donne è quella di aver trasgredito al ruolo ideale imposto dalla tradizione, di essersi prese la libertà di decidere cosa fare delle proprie vite, di essersi sottratte al potere e al controllo del proprio padre, partner, compagno, amante …. e per la loro autodeterminazione, sono state punite con la morte.”

Femminicidio e Violenza sulle donneSi parla quindi di “violenza di genere” che sfocia nel femminicidio, ma che interessa anche i minori. Secondo Save the Children, in Italia sono almeno 400.000 le vittime silenziose che soffrono della violenza assistita di genere, cioè di violenze, maltrattamenti fisici, psicologici, economici sulle madri per lo più da mariti e partner, all’interno delle mura domestiche.

Credo tutto questo meriti una riflessione da parte di ognuno.
Gli uomini che generano violenza sono stati cresciuti da donne, pertanto la possibilità di cambiare questa situazione è veramente nelle mani delle donne.

Siamo forti, brave, intelligenti, se vogliamo cambiare il mondo e renderlo migliore cominciamo a cambiare la nostra testa. Scrolliamoci di dosso i condizionamenti in cui siamo cresciute. Rendiamoci consapevoli del nostro valore e del nostro potere, ma anche della responsabilità che abbiamo nel crescere le generazioni future.

Con il coraggio e la nostra determinazione possiamo fare la differenza!

Femminicidio: cambiare tendenza è possibile

Basta al FemminicidioIl femminicidio in Italia sta avendo un’escalation sorprendente. Eppure che ogni due giorni una donna muoia per mano quasi sempre di un “familiare”: marito, fidanzato, ex o padre sta rientrando in una normalità che tale non è.

Mi sembra manchi un’adeguata informazione sui diritti delle donne. Non tutti sanno che da trent’anni molti Stati hanno adottato la Convenzione per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW), uno strumento internazionale giuridicamente vincolante in materia, ma che gli stessi Stati applicano in modo insufficiente.

I casi di femminicidio aumentano e numerosi movimenti contro la violenza sulle donne, lavorano sempre più per il cambiamento radicale e strutturale della condizione femminile.

Il 25 novembre 2012, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, molte associazioni si sono unite a sostegno della convenzione NO MORE: un richiamo alle istituzioni alla loro responsabilità a fermare con politiche adeguate, la violenza di genere, vera violazione dei diritti umani.

Il 14 febbraio scorso il V-day – movimento di attivismo mondiale per porre fine alla violenza su donne e bambine – ha organizzato One Billion Rising. Un miliardo di persone in 222 paesi ha ballato, cantato e protestato sulle note di “Break the Chain“ di Tena Clark. Eva Ensler, promotrice dell’evento ha detto “Un miliardo di donne violate è un’atrocità, un miliardo di donne che ballano è una rivoluzione, un miliardo di donne che danzano scuoterà la Terra”.

In giugno il concerto “Sound of Change” presentato a Londra da “Chime for Change” – organizzazione no-profit che promuove numerosi progetti per la salute, l’istruzione e la giustizia per le donne e le bambine in tutto il mondo –  ha dato voce alle donne affinché si inizi a parlare di diritti riconosciuti e non più di abusi subiti.

In Italia, Serena Dandini con il suo progetto “Ferite a Morte” fa conoscere il femminicidio, una questione che molti vorrebbero invisibile. Attraverso il blog diffonde notizie sul tema della violenza sulle donne, informazioni su centri di accoglienza e progetti dedicati.

Questi sono alcuni esempi di come in Italia e all’estero le organizzazioni siano attive nel rendere le donne maggiormente consapevoli della loro forza e dei loro diritti.

Per l’Italia la condizione della donna resta un problema politico e culturale. Ciò è emerso anche dal rapporto di Rashida Manjoo (Relatrice Speciale ONU) presentato nel 2012, alla Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite. Rashida Manjoo ha affermato che in Italia il femminicidio si attua “in un contesto sociale patriarcale, dove la violenza domestica non viene sempre percepita come un crimine, e le risposte dello Stato non sembrano appropriate e utili”. Servono perciò leggi che proteggano e difendano la donna, ma anche una nuova educazione di genere a partire dalla scuola e che coinvolga la famiglia.

Ad oggi almeno una donna su tre nell’arco della sua vita ha subito una violenza o la subirà e di queste circa il 35% non penserà di denunciarla. In Italia da gennaio sono morte oltre 65 donne. E’ inaccettabile!

Lo Stato deve fare la sua parte, ma anche ciascuno di noi.

Un contributo è partecipare ad eventi e concerti contro il femminicidio e per i diritti umani. Ma l’impegno vero è creare nella vita di tutti i giorni un approccio più sano nel rispetto delle persone.

Se vogliamo che qualcosa cambi non aspettiamo che qualcun altro cominci, ma iniziamo da noi.

 

“Chime for Change” : a new meaning of Change

Sound of Change by Chime for ChangeIn this days thanks to “Sound of Change Live“, the concert presented by “Chime for Change” the 1st June in London, women’s rights are again in the spotlights.

A big show under the artistic direction of Beyoncé Knowles, co-founder of the charity project for Change Global Chime with Frida Giannini and Salma Hayek. Many artists of the international music scene for promoting the global campaign “Chime for Change” and to raise funds for many projects for empowerment of girls and women.

Chime for Change - Stop ViolenceIn my “Sound of Change live: women’s rights are a sound of change!” you find more details about this important event for a delicate and difficult cause. Despite all, women’s rights are often merely written. Discrimination and violence against women is a daily reality increasing around the world.

Many organizations are working since years for women’s rights, but the way is still long. Anyway, I think that global events like this, are a strong way to shake the awareness of people towards women’s issues.

Even in wealthier and western countries the situation isn’t better. I’m italian and in my country there is a real escalation to femicide.

Change is a word that I like, because it indicates a positive action toward an improving situation and I think that, “Chime for Change” is a fantastic way to give voice to women.

As Madonna said at the concert: let’s start a “revolution of love” focusing on education.

Find more insights about it here.

Sound of Change Live: women’s rights are a sound of change!

Sound of Change Live, is the mega-concert organized in support of Chime for Change.

ConcertThe great event sponsored by Gucci for the rights and independence of women around the world, took place the 1st June at Twickenham Stadium in London. A huge audience of about 50 thousand people, for a fantastic show that has become the vehicle for a strong message.

The concert has been an incredible show, under the artistic direction of Beyoncé Knowles, co-founder of the charity project for Change Global Chime with Frida Giannini and Salma Hayek. On the stage were many stars of the international music scene, by Laura Pausini, Jessie J, Florence + The Machine, Timbaland, Rita Ora, John Legend, Simon Le Bon, Mary J. Blige and two guest stars of exception: Jennifer Lopez and Madonna, along with the likes of Jessica Chastain, James Franco, Aishwarya Rai and many others.

The concert had the goal to spread “Chime for Change” the global funds-raising campaign for projects of empowerment of girls and women. Chime for change is powered by  Catapult a crowd-funding site where, nonprofit organizations post their projects and people can find and fund the issues they most prefer.

I think that events like “Sound of Change” are important to raise awareness of people towards this kind of issues. This event in particular, comes in a very particular moment where many organizations and street movements are calling strong actions for change for girls and women.

Lately we are witnessing an escalation all over the world, of the phenomenon of feminicide. An allarming problem that underlines how much women are not enough protected and defended.

Women's rights“Sound of Change LIve” a way to say: No more violence against women!

“Chime for Change” projects are focused on health, education and justice. The same key goals that movements and organizations pursue to achieve women’s rights.

The Convention on the Elimination of All Forms of Discrimination against Women (CEDAW) has been adopted thirty years ago, but many girls and women still do not have equal opportunities to realize rights recognized by law.

Still now for women exists: social exclusion, “honor” killings, female genital mutilation, trafficking and early marriage, in addition to the denial of the right to health, that increases illness and death throughout the life-course.

Change this situation might be possible: would be enough to give to girls and women equal access to health information and services, education, employment and political positions. Unfortunately, trends are moving in the other direction.

Everywhere in the world women are in danger of being killed merely because they are women. As explained by Diana Russell in her book: women of all ages, educational levels, social-economic backgrounds, races/ethnicities and sexual orientations may be the victim of feminicide, this extreme form of gender-based violence.

A report presented to the Inter American Commission on Human Rights in Washington D.C in 2006, is explained that the common cause of feminicide are “the unequal power relations between women and men, which generate situations of greater vulnerability and place limitations on women’s ability to enjoy their human rights, especially the right to life, personal integrity, freedom and due process”.

Education is the basis for change and also campaigns like “Chime for Change” are helpful to make women aware of their power.

A “Sound of Change” against Femicide in Italy

Sound of Change - FemicideItaly is my country and the situation is concerning: every two days a woman is killed. The attitude of italians, to think that everything is a private matter that should be dealt with at home, has contributed to what is fast becoming a veritable epidemic of femicide. We are facing a daily tragedy that is the result of a cultural problem. It’s necessary to do more in terms of gender education. We need to teach men not to treat women as objects of possession or their personal subjects.

That is what also emerges from the report of Rashida Manjoo, UN Special Rapporteur on violence against women. The report presented to Human Right Council of UN, in June 2012 is an analysis of the causes and consequences of a policy that is still doing too little to eliminate gender disparities. The condition of women in Italy is a cultural and political problem.

In Ginevra, Rashida Manjoo said “Femicide are state crimes tolerated by public institutions for failure to prevent, protect and preserve the lives of women who experience various forms of discrimination and violence during their lifetime”.

The UN’s call to the government is to solve the problem that “In Italy remains  serious and solve it, is an international obligation”.

Ratify the Istanbul Convention for the prevention of violence, protection of victims and punishment of the culprits, is the first step that Italy has finally done few days ago.

Sound of Change, Chime for Change can be magical words and fantastic vehicles for amplify women voices and start doing something real for them.

Career change: my journey on the web!

Are you searching for ideas for a career change? Go on the web. For me it’s becoming a great source for improving my knowledge and deal with change.

Career changeAfter years in the maritime industry, I felt stuck so, I thought to change life and take action.

I prepared my career change strategy: a list with my knowledge, skills and hobbies, to write a  new outstanding resume. And questions like: It’s time for a career change? In which direction do I move? My skills match with the needs of the market?

Till then I’d been using the web for working, for booking flights or hotels and to be in contact with friends.

Career changeMy career change starts with my journey on the web!

Through my research on internet, for tips and advice about career change, I’ve found loads of information and helpful insights from the experiences of people who had already changed their job.

What has intrigued me from the beginning, has been the new way to do communication and marketing. In the past I’ve worked many years in this industry, but it’s completely changed.
I’ve realized how important is, speaking the language of the web.
Whatever you want to do, you have more chance of success, if you are on the web and in social networks.

So, why not working on the web  or using the rules of web?

I’ve taken helpful insights about Adwords and Analytics, from Google Learning Center. And lately I’ve also joined IWA, an international association of webmaster.

Thanks to courses and books like McGovern’s ones, I’m improving my web skills of writing and marketing, integrating offline and online techniques. That means new skills transferable in any industry.

Step-by-step I’m realizing my career change.

I stepped out my comfort zone and I’m back in the work market!
It’s great, isn’t it?